Infermiera modicana indagata per epidemia colposa
Avviate le indagini da parte della Procura di Ragusa
L’accusa è quella di epidemia colposa. L’indagata è l’infermiera dell’ospedale Maggiore di Modica, risultata positiva al Covid-19 lo scorso 19 marzo. La Procura di Ragusa ha aperto un fascicolo, iscrivendo la donna nel registro degli indagati, e avviando contestualmente le indagini per verificare se la donna avesse accusato dei sintomi che avrebbero potuto metterla in allarme, mentre si trovava in servizio al Laboratorio Analisi del nosocomio modicano.
La conferma alla positività del coronavirus è arrivata lo scorso 19 marzo e, a quel punto, sono scattate tutte le procedure del caso: bloccata l’attività del laboratorio per la sanificazione dei locali e sottoposti a tampone una quarantina di persone tra personale medico e paramedico che aveva avuto contatti con l’infermiera.
Ma non è il primo caso del genere che si verifica al Maggiore di Modica, tra l’altro scelto dalla Regione come Hub principale per la cura dei pazienti affetti da Covid-19. Nei giorni scorsi, infatti, altri due dipendenti sono stati denunciati per non essersi posti in auto-isolamento, né essersi registrati, dopo aver fatto ritorno da zone ad alto rischio epidemico del nord Italia. Addirittura, i due erano tornati al lavoro come se nulla fosse, per poi essere ripresi dagli stessi colleghi, abbastanza preoccupati.
L’epidemia dolosa è disciplinata dagli articoli 438 e 452 del codice penale e include una serie di norme poste a tutela dell’incolumità delle persone, in particolar modo nel settore della salute pubblica.
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